Ats: il Consiglio di Amministrazione (CdA) non vuole una reale mediazione

Dopo quattro round negoziali le principali rivendicazioni della redazione sono rimaste inascoltate. La delegazione della redazione e quella del CdA dell'Ats hanno raggiunto solo accordi minimi. Una mediazione attraverso l'Ufficio federale di conciliazione della Segreteria di Stato dell'economia (SECO) può funzionare solo se i licenziamenti rimarranno sospesi.

Venerdì, la delegazione del CdA aveva già unilateralmente contattato l'ufficio di conciliazione. La delegazione della redazione ritiene che un intervento esterno sia da prendere in considerazione, ma solo a condizione che tutte le misure di smantellamento rimangano sospese. Questo poiché una mediazione è efficace solo se la direzione non pone il personale davanti a fatti compiuti. Un arbitrato presuppone che l'oggetto della mediazione nel frattempo non diventi obsoleto. Per questo motivo, fino al termine delle trattative non devono in particolare essere effettuati ulteriori licenziamenti e quelli già eseguiti devono rimanere sospesi. Spetta ora alla redazione decidere se desidera o meno una mediazione esterna e il proseguimento delle sue azioni. A questo proposito si terrà presto un'assemblea di redazione. Le principali rivendicazioni della redazioni sono le seguenti:

  • Riduzione delle misure di ristrutturazione basata su una strategia redazionale sviluppata congiuntamente
  • Sospensione di tutti i licenziamenti e delle misure di ristrutturazione, fino a quando non vi sarà una strategia redazionale
  • Un piano sociale che offra condizioni eque in particolare alle persone vicine al pensionamento
  • Riconoscimento del carattere di servizio pubblico, che deve continuare a figurare nelle linee direttive dell’agenzia
  • Copertura del deficit attraverso le riserve dell’ats (oltre 16 milioni), deficit causato dalla pressione sui prezzi degli editori (e proprietari dell’ats).


Ad inizio gennaio, la direzione dell’ats ha annunciato la soppressione di 35,6 posti di giornalisti a tempo pieno su 150. Siccome non ha mostrato alcuna disponibilità a compromessi dopo la consultazione obbligatoria del personale e un breve sciopero di avvertimento non ha migliorato la situazione, la redazione dell’Ats è scesa in sciopero indeterminato il 30 gennaio 2018. Quest’ultimo è stato sospeso il 2 febbraio per consentire trattative con il CdA.
Copertura del deficit attraverso le riserve dell’ats (oltre 16 milioni), deficit causato dalla pressione sui prezzi degli editori (e proprietari dell’ats)