I cittadini vogliono incoraggiare il giornalismo, non le imprese

Il giornalismo diversificato fa parte della democrazia. Ma il sostegno dovrebbe andare al giornalismo e non essere confuso con le attività non giornalistiche e lucrative delle case editrici. Questo è ciò che l’elettorato chiarito oggi. impressum chiede con urgenza una revisione, più equilibrata, di questa versione legislativa.

Dicendo "no" al pacchetto media, i cittadini dimostrano di non approvare il compromesso che avrebbe finanziato indirettamente, e in modo sostanziale, le case editrici a profitto.

Un giornalismo pluralista è essenziale per una società democratica. Questo è sempre stato sottolineato sia dagli oppositori che dai sostenitori del pacchetto mediatico, e senza dubbio  anche gli elettori vogliono sostenerlo. Tuttavia il lobbismo ricco di risorse, finanziato e guidato dai grandi editori, ha fatto sì che il pacchetto per i media in parlamento non vada solo a beneficiare ii piccoli media e dei media digitali, ma anche, in particolare con il recapito mattutino, i grandi editori, che fanno buoni profitti e distribuiscono dividendi attraverso piattaforme estranee al giornalismo.

Gli elettori non hanno approvato tutto questo. Il Parlamento deve ora proporre un'alternativa equilibrata, e deve farlo rapidamente; un’alternativa che favorisca effettivamente in primo luogo l'informazione giornalistica. In particolare i piccoli media locali e i nuovi media digitali hanno bisogno di un sostegno rapido. Altrimenti queste voci andranno perse, e, con esse, il pluralismo dell'informazione in Svizzera, il che sarebbe fatale per la società democratica. Il sostegno all'autoregolamentazione giornalistica e alla formazione professionale è anche nell'interesse pubblico e deve essere urgentemente preso in considerazione in una legge migliorata.