Inaccettabile e criminale: l'ambasciata russa minaccia un giornalista della NZZ

Calunnia e minacce sono reati penali. impressum chiede che l'autorità giudiziaria competente ne esamini la perseguibilità, anche se l'indagine è diretta contro diplomatici. Le minacce ai giornalisti da parte di funzionari statali sono un attacco alla libertà di stampa promosso dallo Stato, e questo non può essere tollerato in Svizzera.

impressum condanna le accuse mosse dall'ambasciata russa al giornalista della NZZ Ivo Mijnssen. L'accusa di “giustificazione del terrorismo” è assurda. E la minaccia associata a queste accuse, secondo cui Mijnssen potrebbe essere punito in Russia con una pena fino ai lavori forzati, merita una risposta adeguata da parte delle autorità svizzere.

La calunnia è punibile ai sensi dell'art. 174 del Codice Penale Svizzero, così come la minaccia ai sensi dell'art. 180. impressum invita le competenti autorità giudiziarie svizzere a valutare se i commenti fatti sul sito web dell'ambasciata russa, accessibili a tutti, debbano avere conseguenze penali.

Inoltre, gli attacchi alla libertà di stampa da parte di rappresentanti del governo costituiscono delle violazioni ai diritti umani. Non sono tollerabili in Svizzera e impressum chiede che il governo svizzero rimetta l'ambasciata russa al suo posto.

Il fatto che l'ambasciata russa giustifichi la sua azione rimandando alla punibilità, secondo il proprio codice penale, degli "atti pubblici volti a incitare all'odio o all'ostilità" è il colmo e, nel contesto della guerra di aggressione della Russia, massima espressione di cattivo gusto e cinismo.