Ricordo di Roland Jeanneret (18 marzo 1947 – 17 dicembre 2021)

Presidente del Consiglio di fondazione della Fondazione d’aiuto di impressum

[Translate to italienisch:] Foto: Stefan Anderegg

Il 17 dicembre scorso, nel corso del suo 75esimo anno d’età, una grave malattia ha avuto ragione di Roland Jeanneret.  Ma nonostante l’anagrafe, la morte non l’ha colto durante la pensione, visto che “Roli” ignorava questa parola. La sua agenda era ancora piena di impegni: scriveva libri, come quello commemorativo per il 50esimo dall’allunaggio del 1969 o quello sulla dinastia degli esploratori, i Piccard; e continuava ad animare anche le “journitalk”, durante le quali si intratteneva con professionisti dei media alla presenza di appassionati della comunicazione.

Da moltissimi anni soprattutto presiedeva la Fondazione di aiuto dei giornalisti svizzeri. E aveva appena passato il testimone a colei che gli succederà, dopo averla accuratamente formata.

Jeanneret era conosciuto ben al di là della cerchia dei professionisti dei media. Quando gli ascoltatori e le ascoltatrici svizzero-tedeschi accendevano la radio a mezzogiorno, sentivano la sua voce gradevole animare la trasmissione “Rendez-vous”.  Con un approccio davvero particolare: in quanto incaricato di corsi al MAZ, la scuola di giornalismo di Lucerna, aveva spiegato ai suoi studenti come affrontava questo suo compito. Non voleva assolutamente fare il grillo parlante, che sa ogni cosa: preferiva essere vicino alla sensibilità degli ascoltatori, in nome dei quali poneva anche domande elementari e apparentemente banali

Inoltre Jeanneret ha prestato la sua voce per circa 20 anni alla Catena della solidarietà - nata in seno alla SSR – e della quale è stato portavoce fino al 2010. Cosi come era impegnato in altre associazioni con scopi sociali o umanitari. Ma non si trattava solo della sua voce molto familiare; grazie a una personalità molto affabile, aveva visibilità anche alla televisione svizzera tedesca. In gioventù aveva presentato l’emissione per bambini “Kindernachrichten”. Decenni piu tardi, apparirà regolarmente nella trasmissione per apprendisti “Kafi Stift”. Ci sapeva fare. Anche perché in gioventù Jeanneret aveva seguito corsi di teatro. Sapeva dunque come presentarsi con successo. Le fotografie testimoniano della sua professionalità e abilità nel muoversi davanti alla telecamera. E non si faceva pregare quando un’equipe televisiva domandava un parere – sempre quale semplice spettatore - dopo una prima dello spettacolo del circo Knie o di un altro avvenimento culturale.

Questo collega cordiale e disponibile,  possedeva però anche del temperamento quando si imbatteva in qualcosa che lo urtava. E allora non evitava il confronto. Cosi successe nel 1998, quando il comitato della sezione bernese dei giornalisti si dimise in ragione di una visione diversa sul futuro dell’associazione. Jeanneret durante l’assemblea rimproverò il comitato perché ai suoi occhi aveva semplicemente seguito la strada meno impegnativa. E subito durante la pausa dell’assemblea, mise immediatamente in piedi un nuovo comitato più efficiente del precedente. E finì per presiedere impressum Berna fino al 2004.

Una volta raggiunta l’età del pensionamento, amava seguire il festival di Locarno in compagnia della moglie. E in passato aveva esercitato il mestiere di guida turistica e di fotografo.

La sezione di impressum Berna partecipa al lutto della famiglia ed esprime le sue piu sentite condoglianze alla moglie Suzanne. Conserveremo di lui un commosso ricordo .

Markus Dütschler, copresidente di impressum Berna.