
Il tribunale ha fissato delle indennità mediamente assai più alte di quelle proposte da Tamedia. Questo ha dimostrato all’editore zurighese che il suo piano sociale era davvero inaccettabile e al di sotto delle pratiche d’uso nel settore.
Ecco un riassunto dei punti contenuti nel piano sociale:
- La tabella delle indennità disposte dal tribunale va da 3 a 12 mesi d’indennità, vale a dire complessivamente una fascia più che raddoppiata rispetto alla proposta di Tamedia.
- Le persone licenziate che hanno rifiutato un impiego (« disdetta per modifica di contratto») rientrano nel campo d’applicazione del piano sociale.
- Le spese procedurali sono state tutte messe a carico di Tamedia. Con questa decisione il Tribunale arbitrale conferma che i licenziati del Matin avevano ragione a lottare per i loro diritti.
I sindacati e i 41 del Matin sono molto soddisfatti di questa sentenza che rappresenta un vero progresso sociale in Svizzera.
Tra i principali rimpianti, senza dubbio legati alle circostanze del caso, figurano i punti seguenti:
- Considerando soltanto l’anzianità e non anche l’età nel piano sociale, il Tribunale arbitrale ha forse dimenticato che a partire da una certa età è particolarmente difficile ritrovare un nuovo lavoro.
- Il mese d’indennità supplementare concesso ai genitori con a carico una famiglia è limitato ai bambini fino a 7 anni.
In aggiunta agli obblighi legali del Codice delle obbligazioni e del contratto collettivo – totalmente ignorati da Tamedia fino ad oggi – questo piano sociale concretizza un principio di responsabilità sociale: l’azienda ha sì il diritto di licenziare, ma se fa degli utili deve assumersi la sua responsabilità. Tamedia è stata giudicata un’azienda con mezzi e profitti sufficientemente alti da offrire un piano sociale dignitoso.
Allo stesso tempo questa decisione è anche un’ottima novità per tutti i professionisti della stampa in Svizzera. Le redazioni devono essere degli interlocutori rispettati ed ascoltati nel partenariato sociale. Come nella battaglia condotta a favore dei 41 del Matin, i sindacati sono sempre qui per condurre queste lotte con i professionisti dei media.