No manifesto a No Billag!

No manifesto a No Billag.

La società vuole media forti!

Per l'associazione svizzera dei giornalisti professionisti impressum, il chiaro no all’iniziativa "No Billag" conferma  la volontà della  popolazione di continuare ad avere media di qualità. È ora essenziale sostenere  la stampa e i media online. La forte erosione della loro base finanziaria è diventata una minaccia per la democrazia.

Il referendum contro "No Billag" ha confermato l'importanza di un panorama mediatico svizzero diversificato e forte per la società svizzera. La popolazione è disposta a versare il proprio contributo ai media di qualità. Con questo  voto, vince la democrazia  mantenendo le basi della libertà di opinione e vincono le regioni, che possono continuare a contare sui media locali.

Richiesto il sostegno pubblico di tutti i media di informazione

Per impressum è giunto il momento di sostenere anche i media privati, molti sono in una situazione desolata e ristrutturazioni draconiane sono ormai all’ordine del giorno.  Sono già state annunciate o sono addirittura già in corso misure di risparmio per l’ATS, Tamedia, Ringier, AZ Medien, NZZ Regional Media, Somedia e altri. Testate intere come il settimanale politico "L' Hebdo", in Svizzera romanda, scompaiono. Altre redazioni sono costrette a coprodurre i contenuti per compensare i tagli di personale. La pluralità di informazione e di opinione è già drasticamente diminuita. Anche l’ATS, che in teoria dovrebbe aiutare gli editori a risparmiare sui costi, intende ridurre di un quarto il suo personale.

È imprescindibile che la politica prenda atto di questa pericolosa situazione per la democrazia. Per prevenire un’ulteriore erosione è necessario intervenire rapidamente con misure di sostegno finanziario. L' indipendenza dei media deve essere preservata, ad esempio organizzando i finanziamenti attraverso una fondazione indipendente, come proposto dall' EMEK nel 2014.

Dopo questo no' all’iniziativa "No Billag", non dobbiamo più esitare a preservare il futuro del nostro panorama mediatico e non dobbiamo permettere ai player stranieri di influenzare la formazione dell’opinione pubblica, pilastro della democrazia.  Inoltre, nel lungo termine, la nuova legge federale sui mezzi di comunicazione deve anche garantire il finanziamento dei media online.

La Confederazione e i Cantoni hanno il compito di promuovere la stampa e i media online.