Fase di trattativa

  • Voi per primi dovete essere convinti che un aumento di stipendio sia opportuno. Solo così risulterete credibili. Mettete in pratica le vostre argomentazioni. 
  • Se il vostro superiore vi interrompe reagite con calma, lasciatelo parlare, e poi riprendete il filo del vostro discorso. 
  • Non provocate e non lasciatevi provocare. 
  • Accettate di buon grado anche qualche osservazione che vi coglie di sorpresa. Se non siete in grado di ribattere subito, spiegate che ci rifletterete.  
  • Prendete appunti! 
  • Se l'aumento vi viene negato, non minacciate di licenziarvi. Mettete da parte la vostra delusione e, se nel caso di una risposta negativa vi viene chiesto come intendete muovervi dite che siete aperto a discutere altre proposte.  
  • Se dovessere sorgere delle incomprensioni, chiedete se in questo momento potrà essere presa una decisione definitiva. Se così non fosse prendete tempo e fissate un nuovo colloquio. 

Le scuse scontate dei superiori  

Bisogna essere preparati a sentirsi liquidare con delle frasi fatte. Preparate delle risposte adeguate in base alle vostre argomentazioni e alle ricerche fatte: 

  • «Le casse sono vuote» 
  • «Dobbiamo rimandare il colloqui all'anno prossimo, si faccia risentire». 
  • «Come, vuole di più? Ma se la paghiamo già molto di più della concorrenza» 
  • «Oggi è lei a chiedere l'aumento. Domani arriva tutta le redazione». 
  • «Se lei vuole un aumento di stipendio allora i nostri abbonati devono pagare di più il nostro giornale. Lo sa anche lei che non è fattibile». 
  • «Dobbiamo tirare tutti lo stesso filo» 
  • «L'aumento della produttività deve servire al miglioramento dell'offerta redazionale e non per alzare gli stipendi».  
  • «Il profitto aziendale non basta, dobbiamo pensare anche al futuro». 
  • «La rinuncia ad un aumento è necessaria per salvare i posti di lavoro». 
  • «Anche io come direttore non ho un aumento di stipendio». 
  • «Ha già un buon stipendio. Quest'anno pensiamo di aumentare i salari più bassi». 
  • «Io le concederei volentieri un aumento ma è il consiglio di amministrazione che decide».